Andrea Marini intervista Giovanni Venturi: parte #3

(C) Dianne Hope at Morguefile

Ecco, ci risiamo. Oggi do ancora una volta il benvenuto a Giovanni Venturi, un autore di romanzi di formazione niente male. A mia grande richiesta Giovanni ci dedicherà ancora un po’ del suo tempo.

Tutti i libri di Giovanni Venturi sono qui: “I libri di Giovanni Venturi: ilibridigiovanniventuri.wordpress.com”.

Il suo blog è su: https://giovanniventuri.com .

Andrea: Buongiorno, Giovanni. Oramai sei diventato di casa.
Giovanni: Buongiorno a te, Andrea. Mi sa di sì e la cosa, ti devo dire, mi piace tanto.

A.: In effetti, abbiamo parlato un bel po’, ma non ci siamo addentrati nei tuoi progetti, in come si scrive una serie, quando hai iniziato a scrivere e perché. Da dove vuoi iniziare?
G.: Be’, vuoi sapere quando ho iniziato a dedicarmi alla scrittura? Sarò stato bambino alle scuole elementari. Avevo dei robottini di plastica che si componevano magneticamente. I Micronauti. Avevo il cavallo Oberon e il micronauta bianco, credo si chiamasse Force Commander. Inventai una storia su loro due, sulla loro nascita, tra il fuoco di un vulcano. Scrivevo sul mio banchetto in cucina, lo stesso dove facevo i compiti per la scuola.

A.: Accidenti, avevi una gran fantasia già da bambino. Da allora avrai scritto tantissimo. Quanti romanzi inediti custodisci nel tuo cassetto?
G.: In realtà, a parte quella storia, la scrittura l’ho abbandonata per molti anni e quella matura e seria è arrivata dopo diversi racconti, qualcuno pubblicato nella mia raccolta “Deve accadere” nel 2012, che però non consiglio. Non è il massimo, devo riconoscerlo. C’è del materiale interessante, ma meriterebbe una riedizione, l’eliminazione di alcuni racconti, l’inserimento di altri e, sinceramente, non ne vale la pena. La gente non legge racconti, ti posso assicurare, e di certo non i miei. Romanzi conclusi e inediti ne ho due.

A.: So che hai scritto altri racconti. Roba buona.
G.: Be’, in realtà alcuni sono piccole novelle. Il racconto, per come viene inteso comunemente, è composto da due o tre pagine, i miei raggiungono anche le cinquanta pagine, sviluppano il protagonista, si addentrano in pettegolezzi in una cucina, o nell’ascoltare persone che parlano in un caldissimo pomeriggio del 15 agosto, e sono ad alta tensione. Non sono per cuori deboli.

A.: Infatti, so che sono crudi e ricordano lo stile di King.
G.: Sì, non sono a lieto fine e alcuni sono molto trucidi. Il primo è addirittura usa dialoghi in dialetto, il che rende il racconto ancora più violento.

A.: Stiamo parlando della raccolta “Questa estate succede che”, giusto?
G.: Esatto. Si tratta di 11 storie divise in due stagioni. La prima stagione ne ha 9 e per la seconda ci sono solo le prime 2 e solo su Google Play Libri e Apple iBook Store. Per le altre piattaforme ci sono solo i racconti facenti parte della prima stagione.

A.: Perché questa scelta?
G.: L’e-book nasceva come open book, ovvero pubblicavo un racconto a settimana a partire da una certa data e chi aveva già comprato l’e-book doveva semplicemente riaprirlo o riscaricarlo dopo una settimana e trovare il nuovo racconto nell’e-book. Questa cosa si poteva fare solo su Google Play Libri e Apple iBook Store. Gli altri book store, incluso Amazon, impediscono di aggiornare un e-book già pubblicato e renderlo disponibile anche a coloro che lo hanno già comprato e, se ci pensi, è un po’ un’antitesi rispetto al fatto che siano e-book, cioè libri di-gi-ta-li. Non si parla di cartaceo, ma gli store purtroppo hanno una visione molto limitata del mezzo. Dopo un controllo minimo da parte loro, a mio avviso, dovrebbero permettere l’aggiornamento a chi già ha l’e-book.

A.: Cos’è “Questa estate succede che”?
G.: Ti riporto la sinossi. Il 15 agosto è il culmine dell’estate, c’è voglia di spensieratezza e tranquillità, e di mare. Ma non tutti possono permettersela.
Il 15 agosto è calore intenso, i vasi cutanei si dilatano, la sudorazione e la frequenza respiratoria aumentano, si ha meno fame e voglia di muoversi, si desidera ombra, silenzio. Eppure le persone si agitano di più, diventano più violente, intolleranti, più furbe che mai.
Il 15 agosto, a volte, diventa un giorno impossibile da dimenticare. Ed eccoti il book trailer.

A.: Hai provato a regalarli?
G.: Sì, ne ho parlato anche in altri blog, ma la gente aveva paura di riceverlo in regalo, oppure perché sono racconti. A nessuno piacciono i racconti. Me lo disse anche un editor Feltrinelli circa 30 anni fa. Da allora non è cambiato nulla. I racconti non hanno mercato.

A.: Quante copie hai venduto su Amazon?
G.: Una volta su Amazon si vendeva qualcosa, ora se non paghi Amazon Ads è abbastanza difficile piazzare copie, certo, non impossibile. Di “Questa estate succede che” ho regalato una copia su Apple iBook Store, ho venduto qualche copia su Google Play Libri e zero copie su Amazon, Kobo e su tutti gli altri store. Ma queste cose non devi chiederle a me. Non faccio testo. Non sono un professionista del marketing, faccio ridere come promuovo i miei lavori. È questa la parte che mi manca come autoeditore.

A.: Hai detto che c’è una seconda stagione, quando arrivano gli altri episodi?
G.: Non lo so, ne ho scritti un altro paio ma non li ho corretti e avrei anche altre idee ma non mi ci metto senza uno stimolo, qualche parola di incentivo. C’è una lettrice che mi ha mandato una recensione, devo chiederle il permesso e poi la pubblicherò nel blog. Ha detto di non essere molto pratica nell’inserirla sugli store. Quantomeno c’è una persona che so che ha gradito molto i testi, in realtà ce ne sono quattro, se vedi anche le altre tre recensioni su Google Play Libri. Non so però se i due nuovi racconti della seconda stagione sono stati letti e graditi, a parte questa lettrice. Quindi non so se il progetto continuerà con l’estate 2023.

A.: Allora ti consiglio di scrivere un bel romanzo porno spacciandolo per romanzo d’amore, come si porta oggi.
G.: Certo, come si porta oggi. Si possono fare diverse migliaia di euro al mese se uno ci si mette, pensa per esempio alle 50 sfumature di grigio. Tutti lo detestano però tutti lo hanno comprato e letto, e ha venduto milioni di copie in pochi mesi. Questo è il futuro della narrativa: il porno. Porno ovunque. Porno ogni giorno in tutti gli store del mondo. Tra l’altro sono i titoli best seller che vedi nella pagina principale di uno store qualsiasi.

A.: Stai facendo ironia?
G.: Sì, e pure tanta, ma è meglio sottolinearlo, altrimenti qualcuno può dire che io abbia detto esattamente quello che ho detto, quando in realtà anche se l’ho detto intendevo l’esatto contrario.

A.: Stai pensando a uno pseudonimo?
G.: Ci sto lavorando su, però, come ti dicevo, doversi mettere a raccontare di rapporti sessuali non è divertente, non c’è trama, o meglio è sempre la stessa, quando c’è. Lo so che si vende molto, ma è mortificante. Se anche vendessi milioni di copie non mi sentirei soddisfatto.

A.: E come darti torto. Perché non parliamo di te, dei vari personaggi e delle storie de “Le parole confondono” la settimana prossima? Ché è meglio.
G.: Va bene.

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Tutti i libri di Giovanni Venturi sono qui: “I libri di Giovanni Venturi: ilibridigiovanniventuri.wordpress.com”.

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